In occasione dell’80° anniversario dell’uccisione del 17enne partigiano iseano Raffaele Botti (14.12.1926-19.10.1944), appartenente alla 122ª brigata Garibaldi, trasmettiamo la sua biografia, ricostruita per l’occasione con il concorso di famigliari, documenti e testimonianze partigiane.
► La sua dolorosa vicenda viene riportata alla luce in un periodo storico e politico assai critico in cui ricordare gli orrendi crimini del fascismo, anche i più celati, è un doveroso atto di Resistenza del Ricordo.
Soprattutto in considerazione di alcuni dati storici ora acquisiti::
1 – Raffaele Botti costituisce la prima vittima della 122ª brigata Garibaldi, costituitasi in Valtrompia il 4/10/1944;
2 – Raffaele è il primo degli otto partigiani della 122ª brigata Garibaldi (gli altri sette sono Mario Donegani, Santo Moretti, Francesco Di Prizio, Beniamino Cavalli, Giuseppe Biondi, Giuseppe Zatti, Mario Bernardelli) ad essere stato ucciso durante gl’incessanti rastrellamenti nazifascisti realizzati sulle montagne bresciane nel funesto mese d’ottobre 1944;
3 – Raffaele, nativo di Iseo, con i suoi 17 anni è stato il più giovane dei tre partigiani garibaldini nativi iseani ad essere stato assassinato durante la lotta di liberazione;
4 – la sua feroce esecuzione, avvenuta a Noffo di Lavino (Pertica Alta) il 19/10/1944, è stata la più crudele e disumana fra quelle realizzate dai nazifascisti nell’intera provincia di Brescia.
➣➣ CHE COSA è ACCADUTO davvero a RAFFAELE QUEL GIORNO?
L’indagine svela tutta la disumanità messa in atto contro di lui dai nazifascisti del 40° battaglione mobile.
di ISAIA MENSI
In occasione dell’80° anniversario dell’uccisione del 17enne partigiano iseano Raffaele Botti (14.12.1926-19.10.1944), appartenente alla 122ª brigata Garibaldi, trasmettiamo la sua biografia, ricostruita per l’occasione con il concorso di famigliari, documenti e testimonianze partigiane.
► La sua dolorosa vicenda viene riportata alla luce in un periodo storico e politico assai critico in cui ricordare gli orrendi crimini del fascismo, anche i più celati, è un doveroso atto di Resistenza del Ricordo.
Soprattutto in considerazione di alcuni dati storici ora acquisiti::
1 – Raffaele Botti costituisce la prima vittima della 122ª brigata Garibaldi, costituitasi in Valtrompia il 4/10/1944;
2 – Raffaele è il primo degli otto partigiani della 122ª brigata Garibaldi (gli altri sette sono Mario Donegani, Santo Moretti, Francesco Di Prizio, Beniamino Cavalli, Giuseppe Biondi, Giuseppe Zatti, Mario Bernardelli) ad essere stato ucciso durante gl’incessanti rastrellamenti nazifascisti realizzati sulle montagne bresciane nel funesto mese d’ottobre 1944;
3 – Raffaele, nativo di Iseo, con i suoi 17 anni è stato il più giovane dei tre partigiani garibaldini nativi iseani ad essere stato assassinato durante la lotta di liberazione;
4 – la sua feroce esecuzione, avvenuta a Noffo di Lavino (Pertica Alta) il 19/10/1944, è stata la più crudele e disumana fra quelle realizzate dai nazifascisti nell’intera provincia di Brescia.
➣➣ CHE COSA è ACCADUTO davvero a RAFFAELE QUEL GIORNO?
L’indagine svela tutta la disumanità messa in atto contro di lui dai nazifascisti del 40° battaglione mobile.
di ISAIA MENSI