di Valsaviore

"IL RACCONTO DELLA RESISTENZA IN VALSAVIORE" di Katia Eufemia Bresadola- ed. 2022

La Valsaviore è una delle principali vallate laterali della Valcamonica il cui territorio si estende completamente all’interno del Parco Regionale dell’Adamello, nel cuore delle Alpi Retiche. I suoi 3000 m. di dislivello, dal fondovalle solcato dal fiume Oglio, alle nevi perenni del Monte Adamello (3539 m), la rendono una delle più belle e suggestive dell’arco alpino, vantando un ampio ventaglio di risorse paesaggistiche e naturalistiche che in ogni stagione sanno suscitare forti emozioni. Ad esse si devono associare, inoltre, ampie testimonianze storico-culturali che le genti di montagna hanno elaborato nel corso dei millenni, a partire dall’arte rupestre fino alla più recente storia legata ai due grandi conflitti mondiali del ’900, vissuti sull’ “uscio di casa”. I comuni della Valsaviore sono cinque: Cedegolo (410 m. s.l.m), Sellero (476 m.s.l.m.), Berzo Demo (790 m. s.l.m.), e salendo di quota in uno scenografico e soleggiato “terrazzo” naturale, si trovano Cevo (1070 m. s.l.m.) e Saviore dell’Adamello (1210 m.s.l.m.), dai quali si gode un eccezionale panorama della media Valle Camonica e delle sue vette (www.valsaviore.it).
Per un complesso di vicende ambientali e sociali legate all’imponente fenomeno dell’emigrazione, la storia della Valsaviore rappresenta un elemento specifico dentro le generali vicende della Valcamonica. Nel primo dopoguerra, infatti, molti abitanti di Cevo e Saviore sono costretti ad emigrare nelle vicine Svizzera e Francia in cerca di lavoro e, una volta entrati in contatto con una più avanzata realtà sociale e politica che li sensibilizza alla tutela dei loro diritti, ritornano ai loro paesi, portatori di nuove mentalità. […]

testo tratto dal capitolo “La Valsaviore e la sua gente”

La Valsaviore è una delle principali vallate laterali della Valcamonica il cui territorio si estende completamente all’interno del Parco Regionale dell’Adamello, nel cuore delle Alpi Retiche. I suoi 3000 m. di dislivello, dal fondovalle solcato dal fiume Oglio, alle nevi perenni del Monte Adamello (3539 m), la rendono una delle più belle e suggestive dell’arco alpino, vantando un ampio ventaglio di risorse paesaggistiche e naturalistiche che in ogni stagione sanno suscitare forti emozioni. Ad esse si devono associare, inoltre, ampie testimonianze storico-culturali che le genti di montagna hanno elaborato nel corso dei millenni, a partire dall’arte rupestre fino alla più recente storia legata ai due grandi conflitti mondiali del ’900, vissuti sull’ “uscio di casa”. I comuni della Valsaviore sono cinque: Cedegolo (410 m. s.l.m), Sellero (476 m.s.l.m.), Berzo Demo (790 m. s.l.m.), e salendo di quota in uno scenografico e soleggiato “terrazzo” naturale, si trovano Cevo (1070 m. s.l.m.) e Saviore dell’Adamello (1210 m.s.l.m.), dai quali si gode un eccezionale panorama della media Valle Camonica e delle sue vette (www.valsaviore.it).
Per un complesso di vicende ambientali e sociali legate all’imponente fenomeno dell’emigrazione, la storia della Valsaviore rappresenta un elemento specifico dentro le generali vicende della Valcamonica. Nel primo dopoguerra, infatti, molti abitanti di Cevo e Saviore sono costretti ad emigrare nelle vicine Svizzera e Francia in cerca di lavoro e, una volta entrati in contatto con una più avanzata realtà sociale e politica che li sensibilizza alla tutela dei loro diritti, ritornano ai loro paesi, portatori di nuove mentalità. […]

testo tratto dal capitolo “La Valsaviore e la sua gente”

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